Il caffè in gravidanza non sarebbe dannoso per il feto, lo dice uno studio americano. Non dimentichiamo, però, di berlo con moderazione.
Sono tantissime le opinioni riguardo all’assunzione di caffè in gravidanza: c’è chi dice che provochi aborti spontanei o parti prematuri, altri che impedisca lo sviluppo del feto. Il buon senso ci consiglia che, come per tutte le cose, sarebbe meglio non esagerare. Ma in soldoni: quanto caffè si può bere durante la gravidanza?
Gli esperti dicono che la quantità giusta di caffeina da assumere nell’arco della giornata sarebbe 200mg, il corrispettivo di circa 3 tazzine di caffè (una lattina di CocaCola ne contiene 40mg, una tazza di tè 75mg, 50 grammi di cioccolato fondente 25mg).
Uno studio effettuato nel 2015 dall’Università Americana di Ostetricia e Ginecologia avrebbe dimostrato, infatti, che un consumo moderato di caffeina in gravidanza non sarebbe da ritenere responsabile del mancato sviluppo del feto, di aborti spontanei, parti prematuri o altre complicazioni.
L’assunzione di quantità elevate di caffè o bevande e alimenti che contengono caffeina, come CocaCola, tè nero e verde, cioccolato e bevande energetiche (ovvero 400 mg o più al giorno) può risultare dannosa per il nostro corpo a prescindere dalla gravidanza.
Gli effetti negativi della caffeina
Anche se non si è in stato interessante, un consumo eccessivo di caffeina, magari intenzionale per restare più vigili durante le ore di lavoro o “recuperare” alcune ore di sonno, può rivelarsi dannoso. Troppo caffè, bevanda molto acida, può provocare fastidi gastrici come mal di stomaco, acidità e nausea.
La caffeina influisce anche sulla nostra diuresi. Se si finisce per assumerne troppa, dimenticandoci di bere il giusto quantitativo di liquidi giornaliero (i medici consigliano di bere indicativamente 1 litro e mezzo/2 di acqua al giorno), potremmo impoverire le nostre scorte di acqua e calcio. I nostri reni, quindi, ne risentirebbero.
Si sconsiglia, inoltre, di bere tanti caffè o assumere bevande e alimenti contenenti caffeina se si soffre di tachicardia: un consumo elevato di tale sostanza aumenterebbe le palpitazioni, peggiorando la situazione. Altri effetti collaterali che può causare uno smodato consumo di caffeina sono agitazione e irritabilità. Ecco perché, in alcuni casi, possiamo affidarci anche a dei suoi sostituti del caffè.
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